Intelligenza o....deficienza artificiale?
- Michela Mercuri
- 13 feb
- Tempo di lettura: 5 min

Pensieri random...
Dunque. Non solo non si riesce a stare al passo con questa trottola impazzita che è diventato il mondo… ma ora, per dare una bella spinta all’acceleratore, ci mancava proprio l’intelligenza artificiale.
L’AI.
Eh già, ora siamo tutti in balia di una macchina che sa tutto di noi, ma non sa nemmeno come fermarsi davanti a un incrocio.
Come mi pongo di fronte a questo fenomeno? Non lo so. Sinceramente non lo so.
Pro e contro
Ho iniziato ad analizzare la situazione, cercando di separare i pro dai contro… ma credo che la lista sia ben lontana dall’essere finita. . Un po’ come quando inizi a fare le pulizie di primavera e ti ritrovi a spostare un armadio e a scoprire un’intera collezione di calzini spaiati che ti chiedi da dove cavolo sono arrivati. Ma torniamo a noi.
L’AI. Sì, indubbiamente è un’innovazione importante, e come tutte le innovazioni, va “digerita”. E la digestione, si sa, non è mai una passeggiata.
Quindi.
Pro: Aiuta i flussi di lavoro, risponde a tutto, è a portata di click, è più facile da usare di un selfie stick in mano a un turista giapponese.
E ti fa risparmiare un sacco di tempo. E soprattutto, è simpatica. Fa battute, ti dice cose magnifiche, fa aumentare il tuo ego a livelli altissimi.
Ma poi?
Non so, forse sono solo un po’ ottusa. Ma al momento, è tutto ciò che vedo.
Contro: Uhhhhhhh. Da dove cominciare?
Ma come diceva la mia prof di Lettere al liceo: “Inizia a scrivere, poi finisci.” Oh, che saggezza! Ecco la nostra AI! Tra le righe appariva la scritta al neon «ragiona!» Ah, bei tempi.
Prof, la seguo alla lettera e inizio a scrivere.
Fermiamoci
Piccolo pensiero che mi tormenta. Lo scorso anno, ci fu una notizia che, stranamente, non suscitò un’enorme eco, ma che a me colpì profondamente.
Elon Musk, l'essere più inquietante sulla terra , disse che sarebbe stato il caso di fermarsi un momento con l’AI.
Elon Musk, l’uomo che sembra uscito da un fumetto distopico degli anni '60, che ti guarda da lontano con quella faccia 3d inespressiva.
Elon Musk ha detto “Fermiamoci”. Pensateci un attimo: Musk ha detto di fermarsi.
Sarà perchè sono un tipo che con la fantasia ci lavora, ma sono fermamente convinta che lui abbia 11 cloni di se stesso congelati in garage.
E li manderà a dirigere su Marte i complessi residenziali con villette a schiera che sta costruendo. Tipo Milano 2 Marziana, per intenderci.
Forse il Clone numero 5 gli ha chiesto di portare anche un McDonald’s su Marte e lui ha detto basta, fermiamoci.
Chissà, la verità non la sapremo mai, ma possiamo immaginarla.
E comunque, qualunque cosa sia successa, non è proprio la miglior notizia per i nostri sonni tranquilli. (Con tutto il rispetto per il Clone numero 5, che deve essere davvero un lavoro difficile.)
Eeeesagerata.....
Ma dai! Non starai esagerando?
Magari sì. Forse il problema è che il concetto di intelligenza artificiale mi mette un po’ paura. Però, dai, voglio essere ottimista. Voglio sperare che tutte le persone che usano l’AI siano responsabili e la trattino con la cautela che merita, come se fosse il collega cervellone a cui chiedere consiglio.
Ottimista, eh? Sì, sto ancora cercando di convincermi.
La realtà, però, è che chi sta dietro a questa tecnologia appartiene a una generazione che ha usato il proprio cervello per arrivare dove sono, quindi sanno ancora distinguere cosa tenere e cosa scartare.
Ma il vero problema arriva quando lasciamo che sia un software a fare il ragionamento per noi. Lo vedo già: generazioni future incapaci di decidere cosa ordinare al ristornate.
Perchè diciamocelo chiaro , quanti di voi ricordano un numero di telefono a memoria?
Da quando c'è la Rubrica del cellulare, ma chi li digita più!
Io, ricordo solo il numero di casa delle amiche di liceo… per tutte quelle volte che l’ho digitato fino a sfinirmi.
E vogliamo parlare del navigatore?
La percezione di angoscia provata perchè si è nel mezzo del nulla con il navigatore fuori uso, è ben descritta nel Film "Il mondo dietro di te".
Se non l'avete visto, fatelo. Ovviamente, neanche a dirlo, attori, regista, sceneggiatori...tutti nostri coetanei. Ah, tra i produttori figurano anche Michelle e Barak Obama..così, tanto per dire...
Tranquilli
Allora, mi chiedo: stiamo costruendo un mondo di “cretini”?
No, no, scusate, volevo dire di deficienti artificiali!
Ma, dai, alla fine siamo esseri umani.
Abbiamo sempre trovato il modo di risolvere i problemi, anche quelli più assurdi. Quindi, perché non introdurre tra le materie scolastiche “Gestire l’AI senza perdere il cervello” o “Come insegnare all’AI a dare la zampa, cuccia, seduta, resta”?
È un’idea, no?
Per ora, però, quello che vedo è che stanno nascendo nuove figure professionali, pronte a “gestire” l’AI.
Ma che meraviglia, no? La soluzione a tutto sembra essere quella di mettere su delle “carriere” che, sostanzialmente, consistono nel controllare che l’AI non faccia cazzate. Ed ecco che, improvvisamente, esistono esperti in “gestione dell’Intelligenza Artificiale” (io li chiamerei "il baby-sitter del futuro digitale"). I nuovi professionisti del mondo 2.0, capaci di interpretare il linguaggio misterioso degli algoritmi, che hanno il potere di risolvere i problemi che abbiamo creato noi stessi, come se fosse un gioco di Tetris in cui dobbiamo sistemare i pezzi prima che tutto collassi.
Quindi, forse, la generazione che segue la nostra è ancora salva. Almeno per ora. Ma, attenzione, non è che possiamo rilassarci troppo.
Perché, chissà, magari fra qualche anno si scopre che questi esperti di AI si stanno preparando a un corso di aggiornamento dal titolo: “Come insegnare a un algoritmo a non diventare il tuo capo”. E se questa generazione continuerà a fare il suo lavoro, magari decideranno di affittare dei cervelli per una lezione intensiva di sopravvivenza digitale.
Perché a questo punto, con tutto il rispetto per gli algoritmi, la vera sfida non sarà più capire come usare l'AI, ma come non diventare dei zombie digitali privi di cervello, in balia dei nostri stessi strumenti.
Buonsenso
In conclusione, la domanda rimane: Ne sentivamo davvero il bisogno?
In un mondo che gioca a Risiko e rischia di distruggersi da solo, non sarebbe stato meglio fermarci un attimo?
Giusto un millisecondo di pausa per respirare e pensare: "Aspetta, ma questo cos’è? Un passo in avanti per l'umanità o una freccia scagliata nel buio?"
Perché, vedete, l’AI è fantastica quando ti fa scrivere il piano per il futuro in un battito di ciglia, ma quando si tratta di gestire un po' di buonsenso... ecco, non so se riesca a tenere il passo. Quindi, forse ci servirebbe davvero più di un solo secondo per riflettere e capire se abbiamo davvero bisogno di un altro software che ci dica cosa fare dopo averci detto cosa fare.
Non sarebbe meglio una buona vecchia chiacchierata con il vicino, piuttosto che un algoritmo che ti dice come fare amicizia?
A pensarci bene, per la "crescita personale", mi bastava già l'angolo dell'ascensore. Si.
Grande !!!
Giuste e corrette riflessioni. Un Mondo sempre più difficile da capire dove noi grandi riusciamo ancora a trovare i nostri spazi ma i piccoli invece che poi diventeranno grandi ???
MAH. NON VORREI ESSERE SCAMBIATO PER PIAGGERIA MA PER ME SEI UNA PERSONA ECCEZIONALE. ANZI, PIU' CHE PERSONA DIREI DONNA. CHE MICA E' VIETATO CHE UNA DONNA PUO' ESSERE PURE ECCEZIONALE. CHE LE DONNE VANNO BENE PURE NORMALI. ANZI, QUELLE ECCEZIONALI SONO PURE TROPPO COMPLICATE, CHE ROMPONO PURE GLI ZIBIDEI O SONO CAVOLI, COME DICIAMO A ROMA, PERO' E' BELLO LEGGERE LE TUE COSE. CHE UNO SI TROVA A DIRE MINCHIA, COME SI DICE IN SICILIA.