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Lavorare dopo i 50: Come Reinventarsi dopo un Licenziamento

Immagine del redattore: Michela MercuriMichela Mercuri

Aggiornamento: 28 gen


Oggi parliamo di un argomento che nessuno vorrebbe affrontare: come trovare lavoro dopo essere stati licenziati.

Mentre alcuni di noi si sentiranno come il pollo senza testa che corre in tondo, altri potrebbero scoprire che questo è solo il momento perfetto per realizzare il loro sogno di fare il barista professionista o di lanciarsi nell'arte della coltivazione di cactus!



Breve storia triste (la mia.)


Dopo 23 anni di onorata “carriera”, dove mi sono costruita una valanga di esperienza, e un pizzico di professionalità (quella che basta per sorridere mentre si sorseggia un caffè, abbaiando alle giovani leve qualcosa che suona come muovi il culo), sono diventata la regina dei “Ce l’ho fatta, senza laurea!”


Ho persino comprato casa, anche se il mutuo scade nel 2045… e chissà se nel frattempo avremo già colonizzato Marte..beh vabbè..per farla breve, sono (ero) una donna che ha raggiunto più o meno quel che dovrebbe per la sua età.


Tutto bene. Fino a quel fatidico 12 settembre 2022, in cui sono stata gentilmente invitata a levarmi dai piedi.


Niente accade per caso.


Ok. Sono una di quelle persone che pensa sempre che se le cose accadono, accadono per un motivo. (E il pensiero impilicito sta per un BUON motivo). Mi sono detta, dai prendiamola come un'opportunità. Ora puoi tentare di fare a tempo pieno, quello che hai regalato a poco più che hobby per "soli" 23 anni..l'artista!

Potevo sbagliarmi di più? Dubito.


A leggere i giornali e varie statistiche, sembrava che noi cinquantenni stessimo vivendo una "seconda" giovinezza lavorativa, piena di occasioni per ricostruirti una carriera, proprio perchè sulle spalle abbiamo esperienza, professionalità, cervello da mettere a disposizione anche in un campo diverso dal precedente lavoro.

No no, è uscito fuori che le cose non stanno esattamente così.


Beh, sono rimasta male come il giorno in cui Andrè morì tra le braccia di Lady Oscar.

Devastazione.

Si, sono sempre stata un po' melodrammatica nelle mie esternazioni. Enfatizzo, ecco.


Tornando al licenziamento.


Dal momento in cui il mio rapporto di lavoro è cessato, ho ricevuto ufficialmente il titolo di "cessata", come quei cartelli di "svendita per cessata attività". Generalmente accompagnata, da un'immagine di una brutta saracinesca grigia con un foglio A4 appiccicato sopra riportante la frase appena detta.


Treno in corsa


La vita come la conoscevo è stata lanciata fuori dal finestrino di un treno in corsa, e io ero lì, a tentare di aprire quel finestrino per salvare almeno un souvenir. Una cosa qualsiasi, magari un pezzettino di carta. Macché, nemmeno quella. Figurati.

E per sporgermi nel tentativo di recuperare qualcosa, il vento forte mi ha trasformato in una versione scarmigliata di Donna Summer.

Pure? Pure.


Baby boom


Diciamo che il tentativo di trasformare la mia vita, come la storia di Baby boom non è andato esattamente in porto. Eppure di idee ne ho così tante!


Ed è qui che entra in gioco "l'anzianitudine".

Lungi da me l'idea di darmi (o darvi) degli anziani...ma mi sono resa conto che nella ricerca di lavoro, o nel tentativo di costruirmi qualcosa da sola ,l'età (anagrafica) mi ha creato un impiccio brutto.

Non da poco conto.


Scenario numero uno


Ricerca del lavoro, tramite canali convenzionali.

Che tradotto in cifroni sta a significare : manda CV anche al portiere che non si sa mai.

Ogni tanto qualche anima Pia ha anche risposto, ma semplicemente per dirmi che i miei servizi non erano richiesti. Cercavano un "Junior" a cui fare un contratto di apprendistato.


Ma poi, chi l'ha detto che un "Senior" ( mi piace tanto questa parola. Senior. Lo visualizzo come un bel signore, con un gran cappello da cow boy e un sigaro appoggiato sul lato delle labbra.) non possa fare il lavoro di un "Junior" anche se è..Senior per l'appunto??


A quanto pare non si fa, come mettere il cucchiaio da dessert con il manico rivolto a sinistra. Orrore spavento! Errore blu!


Scenario numero due


Costruirsi qualcosa da soli.

Ecco, perchè non ci ho pensato prima? Eh.

La tipologia di lavoro che svolgo, la svolgo quasi interamente da casa..o ovunque io abbia un computer e accesso wi-fi. Quindi, mi sono detta, i costi di investimento sono piuttosto bassi.

Devo solo mettere i miei lavori su un sito per "Freelance", fare un buon portfolio, impostare i social, postare sui social, costruirmi magari anche un sito tutto mio, ed è fatta!


Ahahahahahahha. Uh se mi viene da ridere!

Non tengo più conto degli ostacoli in cui sono incappata. I famosi siti dedicati ai Freelance, dove poter incontrare i clienti per intenderci, spesso sono a pagamento ma comunque sia se non sai come metterti in evidenza finisci a pagina 1.245.

Ossia, reparto cripta di Tutankhamon.


E io proprio non lo capisco il linguaggio in cui ti spiegano come fare. E non sono proprio una "cretina".

No, hai solo 50 anni.

Idem con patate, il discorso social. Anche li, ma che lingua parlano??

Non faccio il programmatore di professione.

Di nuovo, hai 50 anni. Parli un'altra lingua.


Detto ciò, ne sono uscita con le ossa un po' rotte. E ho iniziato con il caro, carissimo, amatissimo, vecchio modo Old Fashion : il passaparola.

Bella strategia di marketing vero? All'avanguardia!


Non è che mi vada proprio giu' tutto questo eh? Perchè i giovani hanno un vantaggio innato, sono nati con le password nel DNA, mangiando informatica al posto degli omogeneizzati.

Non si riesce a competere con loro in maniera equa.


Esempio autobiografico


Sto seguendo la parte di grafica e design, oltre alla promozione sui social media, per l’azienda di una mia amica (coetanea, quindi sento che siamo un team di veterane del millennio!). I post stanno andando alla grande, siamo entusiaste, tutto sotto controllo, insomma, una macchina da guerra del marketing. Poi, però, mi mostra i post del profilo business di una sua amica, che si fa seguire da un ragazzo poco più che trentenne.

E lì, ragazzi, mi è venuto da piangere.


Non è possibile che quelle immagini abbiano una qualità così...brutta.. Non può essere.

Ma lui, poverino, è uno di quelli che è nato con l’iPhone in mano. È figlio dei tempi, uno che con un paio di click sforna post come se non ci fosse un domani.

E intanto io mi chiedevo se non fosse il caso di mandarlo a scuola di Photoshop… o di decenza visiva.


E quindi, torno alla domanda: "Perché un Senior non può essere un Junior?"

Seriamente, non si tratta solo di esperienza (anche se quella pesa, e come), ma di avere qualcosa in più: un po' di eleganza, di cura, di quella capacità di vedere la bellezza in mezzo alla confusione del web. Miscelare il "vecchio mondo" – il bagaglio che noi cinquantenni ci portiamo dietro (estetica compresa!) – con il "nuovo mondo", quel magico e velocissimo universo cybernetico, può solo aggiungere valore.

Voi che ne pensate?

E' successo qualcosa di simile anche a voi?


 
 
 

4 Comments

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Guest
Jan 30
Rated 5 out of 5 stars.

Certo che se ripenso ai miei primi licenziamenti, le prime volte uno ci rimane anche molto male. Quasi un lutto. Ma da giovani uno si cerca un'altra cosa e sticaXXX. Il problema viene quando crescendo, uno diventa più bravo e qualificato, che si restringe la gamma di chi offre lavoro ma anche un pò di chi lo cerca. Però il mio problema era che a me non mi piaceva lavorare. Mi piaceva fare cose divertenti e interessanti, che l'avrei fatte pure gratis. Se non era che c'erano due ragazzini da sfamare. Che quella è la vera fregatura. I ragazzini. Che cianno sempre fregato co Dio Patria e famiglia.

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Guest
Jan 28
Rated 5 out of 5 stars.

Michela mia, trovo molto profondo tutto quello che hai scritto e pur non avendo 50 anni, ma molti di più, condivido pienamente

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Guest
Jan 28
Rated 5 out of 5 stars.

ma che figata è ?

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Guest
Jan 27
Rated 5 out of 5 stars.

Giro le zucchine , leggo il blog e mi diverto più di quanto pensassi! Chi ha detto che cucinare non può essere anche un buon momento di lettura?

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